Comunicato Stampa di Vitadacani e Rete dei Santuari di Animali liberi in Italia
Uccisione di 60 maialini da compagnia detenuti da un privato nel Comune di Lacchiarella (Milano): l’associazione Vitadacani e la Rete dei Santuari di Animali Liberi presentano denuncia contro il sindaco della cittadina e i veterinari di ATS Milano che hanno deciso, di nascosto e in tutta fretta, di inviare gli animali al macello.
I maialini erano stati scoperti un anno fa in gravissime condizioni di maltrattamento e totale privazione, senza acqua né cibo, da cittadini che avevano fatto la segnalazione. Decine le scrofe gravide, costrette a bere le proprie urine per la mancanza cronica d’acqua negli abbeveratoi.
Sara D’Angelo: “Erano maialini sani e per salvarli dal maltrattamento avevamo proposto un piano di adozioni che non è stato preso in considerazione. L’unica risposta delle istituzioni è stata la stessa dello scorso settembre a Sairano, l’uccisione. L’avvocato delle associazioni Mariacristina Giussani: “Confidiamo nella giustizia affinché venga riconosciuto e tutelato il diritto di ogni animale ad un’esistenza dignitosa e vengano puniti i responsabili dei gravi fatti accaduti.
La scoperta un anno fa: 60 maialini da compagnia maltrattati, denutriti, senza acqua, cibo né ripari, detenuti abusivamente da un privato in un terreno nel comune di Lacchiarella in provincia di Milano. Fra loro anche decine di scrofe gravide, costrette a bere le proprie urine per la mancanza cronica d’acqua negli abbeveratoi. Dopo la segnalazione, alle istituzioni e agli organismi sanitari di controllo, delle gravissime condizioni in cui versavano gli animali, l’associazione Vitadacani, con la Rete dei santuari di animali liberi, si era messa a completa disposizione per risolvere la situazione e, collaborando con gli enti, realizzare un piano di adozioni e azioni urgenti necessarie a garantire una vita dignitosa agli animali.
“Erano animali maltrattati, affamati e impauriti e per questo dovevano essere tutelati e non uccisi senza pietà – spiega Sara D’Angelo, presidente di VitadaCani – . Non erano destinabili per l’alimentazione e quindi erano equiparabili ad animali da compagnia. Oggi, a tre mesi dall’uccisione, abbiamo denunciato i responsabili all’autorità giudiziaria: la sindaca Antonella Violi e i veterinari dell’Ats di Milano-Melegnano, oltre al proprietario che avevamo coinvolto per migliorare la vita degli animali e che invece hanno deciso di far macellare i maialini, perfettamente sani. Le loro responsabilità sono gravissime, la strage che hanno ordinato non può restare impunita. Non si tratta di vendetta, la denuncia è per noi un impegno civile che, come Rete dei Santuari, ci assumiamo. “Quello che è accaduto purtroppo è la norma e non un’eccezione o una stortura del sistema: gli enti non sono preparati a gestire simili emergenze e non hanno le capacità, la cultura e la mentalità per farsi carico, responsabilmente, di un problema creato dal sistema di sfruttamento degli animali che le istituzioni stesse finanziano – prosegue Sara D’Angelo – . Di fronte a queste gravi situazioni servono tutele e nessuna tolleranza per chi infrange le già carenti norme presenti. Ma paradossalmente per le istituzioni diventiamo noi il problema, noi che denunciamo, e non il reato commesso o le irregolarità. Il problema è che osiamo, implicitamente, mettere le istituzioni di fronte alla loro inefficienza e barbarie. Il benessere degli animali non esiste e chi dovrebbe controllare non fa niente e spesso tutela chi compie i reati o gli illeciti”. L’avvocato delle associazioni, Mariacristina Giussani commenta: “Credo che la lotta degli attivisti debba accompagnarsi al diritto. Confidiamo nella giustizia affinché venga riconosciuto e tutelato il diritto di ogni animale alla vita e ad un’esistenza dignitosa e affinché vengano puniti i responsabili dei gravi fatti accaduti.
Il proprietario dei maialini è stato denunciato per maltrattamento di animali, i veterinari dell’Ats per uccisione non necessaria e per aver attestato falsamente lo stato di buona salute degli animali – condizione di fatto inesistente – e la sindaca di Lacchiarella per non essere intervenuta per porre fine al maltrattamento e alla detenzione non idonea degli animali e non avere posto in essere soluzioni alternative al macello.
Vitadacani odv e Rete dei santuari di animali liberi in Italia