LA BELLE VERTE IN PERICOLO!
L’Oasi della Pace La Belle Verte sta purtroppo fronteggiando grossi problemi.
Condividiamo la nota scritta da Mario:
Sarò sintetico anche se non basterebbero dieci pagine a spiegare quanti muri , porte in faccia e colpi bassi da parte delle istituzioni, ASL veterinaria e da privati ha ricevuto l’Oasi dalla sua nascita.
Ma quello che accade ora è l ennesima guerra che un sistema vecchio e retrogrado, assurdo ed interessato sta facendo al nostro rifugio approfittando della nostra debolezza economica .
Dopo tre anni di attività e ben tre trasferimenti dell’Oasi finalmente (gennaio) troviamo un terreno adatto da acquistare a Madonna della Villa frazione di Carpeneto.
Nel frattempo (marzo) nella sede operativa di Voltaggio da cui saremmo andati via viene messa in atto un vero e proprio esproprio temporaneo di urgenza dei terreni (che sarebbero stati inutilizzabili per oltre un anno) da parte di ENI spa per effettuare un’ opera di inserimento di metanodotto interrato. Riusciamo a patteggiare con ENI e a prendere tempo….
Avendo acquistato i terreni di Carpeneto abbiamo trovato logico trasferirci e attraverso un geometra abbiamo presentato un progetto di insediamento che prevedeva un recinto con stalla in legno per gli abitanti non umani dell’ Oasi, due magazzini in legno per attrezzature e mangimi e, infine un’ abitazione per la famiglia, anch’essa in legno, un impianto dell’acqua e un contatore da cantiere per l’energia elettrica.
Nonostante avessimo spiegato all’ufficio tecnico del comune di Carpeneto l’urgenza della situazione (giugno) l’inerzia e il totale disinteresse regnavano. Alchè siamo stati costretti a trasferirci (settembre) e a procedere senza autorizzazioni alla costruzione di recinto stalla in legno … impianto dell acqua , allaccio all’enel, e magazzini in legno …il minimo indispensabile per poter ancora prenderci cura degli animali e per ricoverare beni personali attrezzature e mangimi. Notate bene che noi non eravamo a conoscenza della mancanza delle autorizzazioni…ci stavamo facendo guidare dal nostro genio di geometra in questo mare di burocrazia e regole..!!!!. Dopo qualche settimana i vicini proprietari di “ un’ attività di addestramento cavalli da corsa a ostacoli” che si svolge lì a fianco, si incuriosiscono e capito cosa stava avvenendo si sono allarmati e sono andati a mostrare il loro dissenso all’ ufficio tecnico del comune di Carpeneto che immediatamente ha emesso un provvedimento di sospensione lavori e messo in pratica attraverso una serie di omissioni e mancanze e dimenticanze cavilli , una vero e proprio rallentamento delle procedure, una guerra fredda fatta da ispezioni del ASL , divieti di far entrare altri animali in Oasi, e infine ora emetterà un provvedimento di demolizione di magazzini stalle e impianto dell acqua . Tecnicamente nonostante le opere siano compatibili con l’ambiente e con la nostra domanda di costruzione , non essendo state ancora autorizzate, sono un abuso edilizio. Ben disposti a sanarlo (cioè a pagare una sanzione pur di mantenerle in piedi) scopriamo che non è sanabile se non attraverso la loro demolizione in quanto la zona è soggetta a speciali regole chiamate “vincolo paesaggistico”. Scopriamo anche che nelle commissioni locali che non ci rilasciano le autorizzazioni necessarie al montaggio dell’abitazione (che risolverebbe nel frattempo molte difficoltà e preoccupazioni che stiamo affrontando per gestire comunque l’ Oasi senza abitare li vicino ) c’è anche il geometra dei simpatici vicini. Scopriamo che l’avvocato genovese dei vicini, A.Garrone (un componente della famosa famiglia Garrone è socio dell attività di sfruttamento equestre praticata li a fianco a noi ), vuole accertarsi che il comune reprima l’abuso edilizio da noi (peraltro inconsapevolmente ) messo in atto e chiede formalmente al Comune di poter avere copia di tutti i nostri incartamenti riguardanti il progetto. Scopriamo infine che la strada per sanare un abuso edilizio in queste zone è stata già praticata dal TAR di Brescia nel 2008 a condizione che le opere costruite siano alla fine compatibili col paesaggio e di utilità per la collettività prerogative nel nostro caso esistenti ma totalmente e secondo noi volutamente ignorate .
Ora concludo: ma possibile che una coppia di attivisti ambientalisti equispecisti con un bimbo di due anni che fondano un associazione che gestisce un rifugio con una trentina di animali salvati dalla macellazione e dallo sfruttamento che finalmente dopo molti sacrifici riescono a trovare una posto adatto, a comprarlo e ci vogliono mettere due magazzini una casa una stalletta il tutto assolutamente ecosostenibile e praticare attività agricola bio e di informazione ai consumi e alla preservazione delle risorse naturali e dell’ambiente e della pace trovino tutte queste difficoltà sul loro cammino? Ora dico che se qualcuno di voi volesse chiedere delucidazioni o dare il suo parere in merito, al Sindaco e al Responsabile dell ufficio Tecnico di Carpeneto telefonicamente o via mail noi non avremmo assolutamente nulla da obiettare. Lo stesso vale per i nostri confinanti che per ragioni legali non posso qui direttamente citare ma che se volete con le poche informazioni che vi ho dato troverete attraverso il loro bellissimo sito.
Grazie a tutti quelli che hanno dedicato il loro tempo alla lettura di questa nota arrivando sino in fondo…. se qualcuno non interviene non so come faremo….probabilmente saremmo costretti a chiudere e a immergerci in un caotico mare di cause legali….peraltro inutili e senza fine…..
Mario Lunghi (responsabile e principale gestore del rifugio)