Liberi i conigli!
Nei giorni scorsi vi avevamo parlato di circa 60 conigli sequestrati in un allevamento abusivo e oggi siamo qui per dirvi che gli ultimi conigli sono partiti. Le loro gabbie sono finalmente vuote, come uno scheletro abbandonato sulla sabbia e portato dalla marea.
Dell’orrore resta il silenzio. Assordante. E un ricordo che viene da lontano. I maltrattamenti, la fame, gli stenti sono alle spalle.
Ma non possiamo dimenticare. Non tutti ce l’hanno fatta. E per alcuni non siamo arrivati in tempo…
Il 25 gennaio 2017 AAE Onlus ha ricevuto una richiesta dalla Polizia Giudiziaria Roma Ovest per prendere in custodia i conigli maschi rimasti dal sequestro di un allevamento abusivo.
Era l’11 febbraio quando una volontaria AAE ha potuto verificare la richiesta di intervento con un sopralluogo sul posto e si è trovata davanti un vero inferno. È iniziato a quel punto un lavoro senza sosta, in silenzio, e senza distrazioni per concentrare tutti gli sforzi e il tempo a disposizione nell’organizzazione degli interventi.
Un primo recupero di 9 conigli troppo malconci, denutriti, defedati, per compiere il viaggio verso la libertà e la vita. Sono stati ricoverati immediatamente presso una clinica specializzata a Roma.
Il secondo recupero, avvenuto ieri mattina per portare via le 41 creature rimaste. 7 di loro sono stati portati in altra struttura specializzata d’urgenza. Ferite da morso, riniti, problemi dentali, deperimento, nodi cosi fitti e sporchi da domandarsi come si possano ridurre degli esseri viventi in quelle condizioni. Purtroppo un piccolino, sottopeso, costipato e ipotermico è apparso subito in gravissime condizioni e nonostante le cure immediate non è riuscito a sopravvivere a tutto questo.
Gli altri 34 sono partiti per Milano. Ad attenderli Vitadacani onlus, che ha risposto alla richiesta di aiuto di AAE Onlus e stabilito una stretta collaborazione, che questa volta ha vinto su tutto e ha permesso un lieto fine a cui si sta ancora lavorando alacremente. Seguiranno aggiornamenti non appena la frenesia di questi giorni darà tregua ai volontari che sono ancora molto impegnati per assicurare ad ogni singolo animale la migliore assistenza.
Già da oggi le prime dimissioni dalla clinica specializzata che li ospita e verso la serenità dell’amore e le cure di chi ha offerto aiuto incondizionato.
Già al sicuro e in via di adozione decine di pappagallini e altri uccelli mentre restano ancora le cavie per cui ci si sta organizzando.
In tanti hanno collaborato per risolvere l’emergenza, avvolta dal segreto del procedimento penale di cui non è permesso diffondere dettagli, ma che seguiremo attentamente.
Ancora una volta è stato abbattuto un piccolo pezzo di quel muro di silenzio che nasconde e rende possibile lo sfruttamento degli animali nella nostra società cosi “civile”.
Quando ciò per fortuna accade, si intravvede dalla breccia aperta un orrore sconfinato.
Le norme che dovrebbero in minima e ridicola parte tutelare i cosiddetti “animali da reddito”, di fatto vengono ogni giorno sistematicamente disattese e violate.
Il benessere degli animali negli allevamenti non esiste.
Questo è un amaro dato di fatto con cui dobbiamo fare i conti.
Chi dovrebbe applicare le norme e chi dovrebbe farle rispettare, spesso neppure le conosce.
E gli animali languono in situazioni drammatiche senza tempo, senso e speranza.
Dobbiamo avere il coraggio di dire no con forza a tutto questo e prenderne le distanze.
E, se non riusciamo a fermarlo, almeno denunciare e raccontare questi orrori.
Solo così possiamo sperare di cambiare. Distruggere finalmente le gabbie.
Gli animali sono individui unici al mondo.
Non cibo, vestito, cavie da laboratorio o oggetti di poco conto.
grazie di cuore!
per info:
vitadacani@vitadacani.org e
info@aaeonlus.org