Capre di Alicudi
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Salviamo le capre di Alicudi

In data 17 maggio 2023, la Rete dei Santuari di Aninali Liberi, LAV, LNDC e Vitadacani hanno chiesto alle autorità la sospensione immediata di qualsiasi piano di eradicazione delle capre di Alicudi, proponendo un programma di contenimento delle nascite tramite la sterilizzazione dei maschi.
Nonostante le reiterate richieste, non vi è stata alcuna risposta. Il 28 marzo 2024, abbiamo saputo di un avviso del comune di Lipari che prevedeva la donazione delle capre agli allevatori, con richiesta entro il 10 aprile 2024 e trasporto a carico degli stessi. Il 2 maggio 2024, veniva fatta richiesta di accesso agli atti per ottenere documentazione sui danni imputabili alle capre, sulla loro gestione e sulle misure intraprese. Successivamente, si apprendeva della determina del 5 giugno 2024 con cui il Comune disponeva l’acquisto di 100 marche auricolari e 100 boli endoluminali per le capre selvatiche, e della costruzione di un grande recinto per contenerle.

Considerato che le capre sono tutelate penalmente contro uccisioni e maltrattamenti e che non è risultato alcun danno imputabile a esse, abbiamo sollevato varie criticità. Tra queste, la difficoltà di spostare gli animali, l’inopportunità della marcatura, l’invasività della procedura di identificazione e il rischio di danni fisici e infezioni agli animali causati dalle marche auricolari. Inoltre, l’identificazione tramite metodi zootecnici non è applicabile in natura; invece, si dovrebbe procedere con osservazione e riconoscimento individuale tramite segni distintivi.

Abbiamo sottolineato l’importanza ecosistemica delle capre, che riducono il volume delle piante senza intaccare la biodiversità, contribuendo anche alla riduzione del rischio incendi. Pertanto, abbiamo chiesto di sospendere qualsiasi piano di vendita o trasferimento delle capre, di non alterare il gruppo che si autoregola, di adottare un programma di identificazione alternativo basato su metodi etologici e di vigilare affinché il delicato sistema dell’isola, patrimonio UNESCO, non sia alterato.
Il Dr. Francesco De Giorgio e la Dr.ssa Alessandra Alterisio hanno inoltre redatto una relazione, trovate un breve estratto nelle slide di seguito.